
![]() |
Questo articolo ha una media di giudizio:![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Articolo redatto da: Avv. Massimo Zizzari |
E' possibile parlare di danno esistenziale?
31/05/2018 - Cassazione civile sez. III - 27/03/2018 n. 7537
Inammissibilità della categoria autonoma del danno esistenziale
Il consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità
riguardo alla categoria del danno “esistenziale” (intesa come
specificazione/frammentazione del danno non patrimoniale) è stato
confermato da una recentissima sentenza con la quale la Suprema Corte,
richiamandosi ai propri precedenti giurisprudenziali (Sez. Un.
Sentenza n. 26972 del 11/11/2008; Sez. 3, Sentenza n. 23147 del
11/10/2013), ha ribadito che pur costituendo un sintagma ampiamente
invalso nella prassi giudiziaria, il "danno esistenziale", inteso
quale pregiudizio alle attività non remunerative della persona, non
esiste ne tantomeno è ammissibile come categoria autonoma di danno.
Ciò perché i pregiudizi derivanti da fatti-reato sono già risarcibili
ai sensi dell'art. 2059 c.c., interpretato in modo conforme alla
Costituzione dunque l'attribuzione di nomi diversi a pregiudizi
identici, comporterebbe un’inutile nonché ingiusta duplicazione
risarcitoria.
Di seguito si riporta il testo integrale della sentenza.
DANNO - PATRIMONIALE E NON PATRIMONIALE – MORALE – “ESISTENZIALE”
Per visualizzare questo documento, devi fare l'accesso: LOGIN >
Quanto ti è piaciuto questo articolo?





Visualizza altri commenti:
Contribuisci alla crescita del portale
Chiedi di diventare Redattore. Il portale cresce grazie anche a Te. Invia una email a: comitatoscientifico@maurovaglio.it.
I requisiti minimi per valutare la tua richiesta sono: appartenenza ad un albo professionale o certificabile riconoscimento come opinion leader in un settore professionale.